Una partnership fra vecchi e nuovi media

villagevoice1 Non c’ è solo competizione fra carta e online: può esserci anche collaborazione come dimostra il caso del Village Voice, notissimo settimanale cartaceo, e di Curbed (network di blog in fase di forte crescita) che si scambiano il lavoro degli addetti alla raccolta pubblicitaria (nella immagine la copertina del primo numero del ‘Voice’, 26 ottobre 1955)

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A Partnership of Old and New Media

di Claire Cain Miller,
(The New York Times)

Gli uffici di Curbed, un network di blog in fase di start-up, sono alloggiati nell’edificio newyorchese del Village Voice. Questo è un elemento rivelatore di come i lettori si stiano sempre più rivolgendo a blog come Curbed – che si occupa di immobiliare, di ristorazione e di shopping – piuttosto che ai giornali cartacei.

Ma il rapporto che lega Curbed e Village Voice non è la classica storia di una pubblicazione on-line che erode la tiratura e le inserzioni di una pubblicazione cartacea. Al contrario, i due editori si stanno aiutando a vicenda.

Curbed – come Yelp, o i blog iper-locali e molti altri siti con contenuti riguardanti le aree geografica di appartenenza dei lettori – è alla ricerca di parte delle sue inserzioni attraverso le imprese locali. Per molti siti locali, tuttavia, questa operazione si è dimostrata ardua, in quanto richiede un team di venditori – nutrito e costoso – che vadano porta a porta cercando di accaparrarsi le piccole imprese.

Oggigiorno, come abbiamo già evidenziato in precedenza, i blog costituiscono un’avventura più eccitante per gli inserzionisti rispetto alla carta stampata, ma Curbed non ha la forza vendita necessaria a vendere la pubblicità locale. “Non invidio le persone che bussano alla porta della tintoria di turno per vendergli un’inserzione pubblicitaria”, ha affermato Lockhart Steele, fondatore di Curbed.

Il Village Voice, d’altro canto, nel corso di decenni ha costruito una forza vendita per il suo settimanale, e pertanto agisce come un network pubblicitario locale per Conto di Curbed, continua Steele, vendendo gli spazi pubblicitari legati alle imprese locali sia per il proprio sito Web che per i blog di Curbed, e dividendo poi le spese. In cambio, oltre che con i suoi numeri, può attirare gli inserzionisti anche grazie agli articoli ed ai lettori di Curbed.

Anche Curbed possiede una propria rete di vendita, che si concentra principalmente sugli inserzionisti nazionali, sostiene ancora Steele. I blog che fanno parte di The Eater (per la ristorazione), ad esempio, vendono i propri spazi pubblicitari alle aziende produttrici di liquori, mentre i blog di Racked (per lo shopping) vendono inserzioni ai grandi magazzini.

(traduzione di Andrea Fama)