Un quotidiano Usa si trasforma in non-profit

nichi Mentre negli Usa continua il dibattito sull’ ipotesi di una via non-profit alla sopravvivenza dei quotidiani, il più antico quotidiano nippo-americano della California imbocca concretamente questa strada trasfromandosi in struttura non-profit – La decisione, secondo la direzione, può essere la strada per smetterla di ‘’risparmiare cent su cent a spese della qualità dell’ informazione’’

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Mentre si continua a valutare negli Stati Uniti anche l’ ipotesi di una via non-profit alla sopravvivenza dei quotidiani, qualche editore passa concretamente all’ azione. Il Nichi Bei Times,  il più antico quotidiano nippo-americano della California (è nato 63 anni fa), dovrebbe essere rilevato da un gruppo di influenti leader della comunità di riferimento ed essere trasformato in una struttura non-profit. Ne ha dato notizia qualche giorno fa il  San Francisco Chronicle.

Il giornale – ha spiegato la direzione – stamperà la sua ultima edizione il 10 settembre, mentre il gruppo a cui esso fa capo, la Nichi Bei Foundation, spera – sempre secondo il Chronicle – di poter essere sostenuto con contributi e donazioni e dal lavoro di qualche fundraiser.  

Lo sforzo per diventare una testata non-profit viene affrontato dal direttore del giornale, Kenji Taguma, da Paul Osaki, direttore esecutivo del Japanese Cultural and Community Center della California settentrionale, da Keith Kamisugi e Kerwin Berk, un ex capo redattore della sezione sportiva del Chronicle.

Keith Kamisugi, direttore della Comunicazione della ‘’Equal Justice Society’’, ha spiegato al Chronicle che effettuare questo cambiamento può essere la strada per smetterla di ‘’risparmiare cent su cent a spese della qualità dell’ informazione’’.

In una dichiarazione-commento sul sito web del Nichi Bei Times, il gruppo lancia ai lettori un appello, spiegando che visti i tempi stretti per evitare il fallimento, e quindi la chiusura della testata, devono intervenire soprattutto i lettori, sulle cui donazioni individuali dovrà poter contare la nuova Fondazione a cui passerà il giornale.  

(via Sfnblog)