Giornalismo collaborativo: un grande esempio da un pool di 18 agenzie internazionali

Climate-pool Un nuovo modello di giornalismo collaborativo e di coinvolgimento del lettore viene offerto in questi giorni da 18 delle maggiori agenzie di stampa internazionali che hanno deciso di offrire al pubblico (non ai clienti-giornali o clienti istituzionali) parte del loro lavoro in occasione del vertice mondiale di Copenaghen sul clima.

La cosa – osserva Marco Tedeschini Lalli su giornalismo d’ altri – ”sarebbe già abbastanza clamorosa. La cosa ancor più clamorosa è che non hanno costruito un sito speciale, o una sezione speciale comune nei rispettivi siti, ma… sono andate su Facebook.

La pagina – aggiunge Tedeschini Lalli – si chiama “The Climate Pool” e vi si possono trovare materiali, tra gli altri, della Associated Press, della Agence France Presse, della DPA tedesca, della giapponese Kyodo, della spagnola Efe e – per l’Italia – della Apcom.

Le agenzie spiegano che ”pubblicheranno elementi di blog, linkando a contenuti interessanti e invitando al dibattito sulla pagina di discussione e usando altri strumenti di social media”. L’ obbiettivo non è ” replicare la copertura dei media tradizionali di eventi di questo tipo, ma fornire articoli di background e un forum per le analisi e per diversi punti di vista”.

Commenta Tedeschini Lalli:

Dunque: giornalismo collaborativo, coinvolgimento del lettore/cittadino, iniziativa di media che più “tradizionali” non ne esistono. Il tutto su un sito di socialnetworking, che ancora un paio d’anni fa si pensava fosse solo il luogo di ritrovo di universitari sbronzi.

E’ evidente che qui non stiamo parlando di un nuovo “mezzo”, men che meno stiamo parlando di “Internet” in senso vago. Qui parliamo di un universo totalmente altro, il nuovo universo digitale.

(via Edoardo Poeta)