Almeno 200 i cronisti italiani minacciati

Un Dossier consegnato al Presidente della Repubblica – L’ attività dell’ Osservatorio O2 – Ossigeno per l’ informazione

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 Sono oltre duecento i giornalisti che in Italia, fra il 2006 e il 2008,  hanno ricevuto minacce e intimidazioni per la pubblicazione di notizie sulla mafia, sul terrorismo o su episodi di estremismo politico. Una decina di loro vivono sotto scorta.
Sono i dati principali di un Dossier elaborato da ‘’O2-Ossigeno per l’ informazione’’, un Osservatorio nato con lo scopo di monitorare il fenomeno delle minacce e intimidazioni rivolte ai cronisti nell’ esercizio della loro professione e di denunciare il clima di autocensura provocato anche dalla mancata percezione della gravità della situazione.

Il Dossier è consultabile dal sito della Fnsi. Qui sotto Alberto Spampinato, che ne è uno degli animatori, spiega ‘’Perché un ennesimo osservatorio’’.

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Perché un ennesimo osservatorio
di Alberto Spampinato*

Il caso dei cronisti italiani minacciati, costretti a vivere sotto scorta, a subire la censura o a rifugiarsi nell’autocensura ha una estensione e una rilevanza che sfugge anche a molti giornalisti. La mancata percezione della gravità del fenomeno è infatti uno degli aspetti del problema: segnala l’esistenza di un retrovirus che infetta l’informazione senza causare una linea di febbre, produce mutazioni impensabili, resiste agli antibiotici. Bisogna studiarlo e cercare il rimedio. Ecco perché nasce un ennesimo Osservatorio che si affianca a quelli esistenti.

Mi sono battuto perché nascesse con una iniziativa congiunta della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti perché penso che gli aspetti sindacali e deontologici convivono in queste vicende e quando si separano i due aspetti la partita è persa in partenza. Ho cercato di associare all’iniziativa anche la FIEG perché il problema si estende anche sul terreno editoriale e non si può trascurare questo aspetto: spero che maturino presto le condizioni per questo ulteriore ampliamento delle forze in campo.

Il problema dei cronisti sotto scorta, come è ovvio, chiama in causa responsabilità politiche e delle istituzioni che dovrebbero garantire più ampiamente il diritto dei giornalisti di informare l’opinione pubblica senza rischi per la loro incolumità. Non mancheremo di formulare proposte e richieste a questi interlocutori. Vogliamo farlo sulla base di una precisa documentazione e non in modo generico.
(segue qui)

*- Consigliere nazionale della FNSI, Direttore di Ossigeno
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