Si allarga la crisi dei giornali Usa, diffusione a meno 5% e nuovi tagli agli organici

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Mentre crescono i lettori online (più 16%) , calano quelli dei quotidiani di carta (diffusione a meno 5%), e ogni giorno vengono annunciati nuovi progetti di ridimensionamento degli organici

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La vicenda del Cristian Science Monitor illustra bene la situazione di crisi dei giornali Usa. Crescono costantemente i visitatori dei siti web  e diminuiscono con lo stesso ritmo i lettori dei giornali di carta. Anzi, quest’ ultimo processo accelera, come mostrano i dati secondo cui in primavera ed estate 2008 le vendite sono calate di circa il 5% rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso.

Il calo nelle vendite nei giorni feriali va dall’ 1,9% del Washington Post al 13,6%  dell’ Atlanta Journal-Constitution.

I dati, diffusi dall’ Audit Bureau of Circulations, mostrano in particolare che la diffusione di  Houston Chronicle, Boston Globe, Star-Ledger of Newark, Philadelphia Inquirer, Orange County Register e Detroit News è calata del 10%. Le eccezioni, fra i giornali nazionali, sono USA Today e Wall Street Journal, i due quotidiani più diffuse, che sono rimasti sostanzialmente Fermi a 2,3 milioni di copie il primo e 2 milioni il secondo. In media, secondo i dati dell’ ABC, per i 500 giornali analizzati la diffusione è diminuita del 4,6% nei giorni feriali e del 4,8% la domenica.

In particolare il dato sul declino dell’ edizione domenicale è preoccupante – rileva un articolo del New York Times – perché è il giorno in cui si registrano le vendite maggiori e i maggiori carichi di pubblicità.

Insomma, attenzione, le cose vanno davvero male, la situazione si fa seria, avverte Philip Stone su FollowTheMedia:
Gannett, il gruppo editoriale più grande del paese, ha annunciato in questi giorni che verranno “tagliati” complessivamente 3.000 addetti, quasi il 10% della forza lavoro del gruppo, che attualmente è di 32.000 persone. Solo in agosto il gruppo aveva già annunciato un taglio di 1.000 posti di lavoro e un mese dopo aveva aggiunto che anche nel management ci sarebbero stati dei tagli, per almeno 100 persone.

I tagli continuano a falcidiare anche altre redazioni: il Los Angeles Times sta pianificando di tagliare 75 posti di lavoro, pari al 10% dei dipendenti. E per Time – il settimanale che fa capo a Time Warner, si profilano dei tagli per 600 addetti. (vedi The Guardian, Reuters e Reuters).