Forte crescita dei giornali online Usa, mentre metà del calo nella diffusione della stampa sarebbe pilotata

Tabella L’ audience dei siti web dei quotidiani è cresciuta in tre anni da 39 a 63 milioni al giorno, col raddoppio delle pagine viste – Per quanto riguarda la stampa scritta almeno il 50% dei tagli nella diffusione sarebbero voluti dal management per risparmiare sui costi eliminando la distribuzione in zone lontane e fuori mercato

———-

Mentre è ancora forte lo shock per le notizie sulle dimensioni dell’ ulteriore calo della diffusione dei maggiori quotidiani Usa (vedi ad esempio Fnsi, Crollano le vendite stampa in Usa), dall’ insieme dei dati sull’ industria dei giornali che vengono fuori in questi giorni qualcuno riesce a cogliere anche degli aspetti positivi.
Per esempio Nielsen Online annuncia che l’ audience dei lettori dei giornali in rete è fortemente cresciuta, passando dai 38.97 milioni del dicembre 2004 ai 63.05 milioni del dicembre 2007.

Mentre un articolo su MediaLifeMagazine sottolinea come molti giornali stiano aumentando la diffusione, mentre in gran parte dei casi i tagli nella diffusione sarebbero pilotati dal management per risparmiare la distribuzione in aree esterne ai mercati e alle comunità di riferimento.

L’ incremento dei lettori online, secondo il MegaPanelData della Nielsen è stato di più del 60% in tre anni, mentre il numero totale delle pagine web viste è pressoché raddoppiato, passando dagli 1,4 ai 2,9 miliardi di pagine. Il numero di pagine per persona è aumentato dalle 36,3 alle 45,8, sempre secondo Nielsen Online.

In media, gli utenti web Usa si soffermano sui giornali online 42 minuti al giorno, contro I 34,5 minuti del dicembre 2004.

Su MediaLifeMagazine. Com, invece Lisa Snedeker rileva come il calo nella diffusione dei quotidiani riguardi soprattutto i giornali mediograndi, con oltre 200.000 copie giornaliere, mentre i grandi quotidiani nazionali, come Wall Street Journal e USA Today hanno segnato dei lievi progressi (ma non è il caso del New York Times, che perde il 3,8%, anche se in gran parte per l’ aumento del prezzo di copertina).

E’ incoraggiante secondo Snedeker il fatto che comunque fra i giornali con una diffusione superiore alle 200.000 copie il San Jose Mercury News cresca dell’ 1,7 %, e lo stesso vale per Baltimore Sun, Orlando Sentinel, Seattle Times,  Pittsburgh Post Gazette e Cincinnati Enquirer.

Annualmente la diffusione totale dei 57 giornali di questo segmento è calata del 3,4%, ma questa percentuale è determinata in gran parte da alcune testate che perdono molto di più, come l’ Orange County Register o il Miami Herald, che arrivano a perdere fino al 12%.
Fra i 95 giornali medi, con diffusione fra 75.000 e 200.000 copie (perdita complessiva del 3,6%), rileva Snedeker, una dozzina di essi hanno dei numeri positivi, come Las Vegas Review-Journal, Baton Rouge Advocate e Lincoln (Neb.) Journal Star, tutti in aumento di circa l’ 1%.

Mentre fra i 403 quotidiani con una diffusione inferiore alle 75.000 copie, circa 50 sono in crescita.
Ma forse la cosa più positiva da segnalare – aggiunge Snedeker – è che gran parte di questo calo di diffusione è stato pilotato dal management che ha tagliato quella che gli editori chiamano diffusione-spazzatura, come le copie distribuite fuori dei mercai di riferimento o diffuse gratuitamente. Lo fanno anche per risparmiare soldi, naturalmente, oltre che per concentrare l’ impegno nelle aree di radicamento.

Per esempio l’ Atlanta Journal-Constitution ha annunciato che taglierà la sua diffusione giornaliera del 2,2%, riducendo la propria distribuzione da 74 a 39 contee.

Quanto pesa questa riduzione controllata rispetto al calo totale? Forse conta per il 50%, per cui il declino reale nell’ anno marzo2007-marzo2008 sarebbe in realtà dell’ 1,8%, del tutto in linea con quelli degli ultimi anni.

In più, secondo Snedeker – se i giornali perdono lettori, presentano ancora dei buoni margini di profitto, a due cifre, cosa che consente di investire dove c’ è bisogno, su internet. E dove, come si è visto i lettori effettivamente crescono.