“Salviamo la tv pubblica!”, una petizione contro il progetto Sarkozy

Il logo della campagna I giornalisti di France2 hanno aperto un sito online lanciando una raccolta di firme per contrastare l’ ipotesi di togliere pubblicità al servizio pubblico – Un “colpo di mano” a favore della tv privata – TF1, il principale canale privato, raggiungerebbe il 70% del mercato

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Una petizione contro il progetto di soppressione della pubblicità per la tv pubblica previsto dal presidente Sarkozy e dal suo governo sta raccogliendo in Francia amplissime adesioni. La petizione è stata lanciata dalla Société des journalistes (SDJ, una sorta di Comitato di redazione allargato) di “France 2”, la principale rete pubblica di Oltralpe, su un sito online chiamato “Sauvons la télévision publique” (Salviamo la tv pubblica).

Lo annuncia un articolo di Agoravox.

Si tratta di un sito molto ampio e ricco di materiali e d prese di posizione contro l’ ipotesi di cancellare la pubblicità per le emittenti pubbliche, una misura che viene considerata da molti in Francia un “colpo di mano” a favore della televisione privata e di quei settori editoriali in particolare, come Martin Bouygues – il proprietario di TF1, prima rete privata, beneficiario di questa supposta “rivoluzione” in termini di afflusso di nuove inserzioni  – o come Lagardère o Bolloré, ritenuti grandi amici di Sarkozy.

L’ annuncio di Nicolas Sarkozy (…) ci sembra molto pericoloso – dichiara la petizione – ed esigiamo l’ apertura di un dibattito pubblico con l’ insieme dei soggetti coinvolti, preliminare a qualsiasi decisione.
Chiediamo che si metta fine alle improvvisasizioni e agli annunci ad effetto brutali. Tutti i professionisti sono d’ accordo nel rilevare che questa massiccia riforma dell’ audiovisivo pubblico mette in pericolo l’ equilibrio di un settore strategico sia dal punto di vista industriale che culturale.  

La petizione ha raccolto fin ora oltre 3500 adesioni.

Agoravox riporta fra l’ altro una riflessione di Alain de Greef, ex direttore dei programmi di  Canal+ ,(Libération, 13 febbraio2008), che parla di “aberrazione economica”.
 “Vorrebbe dire che la pubblicità perduta su queste reti andrebbe a rimpolpare i benefici di Tf1 e di M6, che già non ne hanno bisogno e che andranno a fare la parte del leone. Oggi, TF1, con il 30% dell’ audience, raccoglie il 55% della pubblicità televisiva: domani con il 45% dei canali tv con pubblicità, raccoglierebbe il 70% della pubblicità tv”