INUTILE COMBATTERE CONTRO GOOGLE, MEGLIO CERCARE DI TRARNE VANTAGGIO


L’ intervento del capo della sezione multimedia del Trinity Mirror al forum londinese della Association of Online Publishers – Alla fine i news aggregator portano lettori ai siti di informazione e possono essere considerati come degli strumenti di marketing online

—————-
 

E’ assolutamente inutile combattere contro Google, la cosa migliore è utilizzarlo a proprio vantaggio. E’ il comportamento consigliato agli editori da Mike Hill, capo della sezione multimedia del Trinity Mirror, nel suo intervento a un forum dell’ Association of Online Publishers (AOP), che si è svolto a Londra il 20 settembre. I siti di informazione – ha agiunto Hill – dovrebbero attrezzarsi ad essere ‘venerati’ dagli aggregatori di notizie (news aggregator).

Come riporta Laura Oliver in un articolo su Journalismo.co.uk, Hill ha detto: "C’ è una frase che usano a Google: non combattere internet, e io ci includo Google. Penso che per noi sarebbe una cosa inutile impegnarci in una guerra per costringere Google e gli altri aggregatori a utilizzare i propri contenuti. E poi, alla fine di tutto, gli aggregatori portano la gente verso i nostri contenuti’’.  

Tattiche simili vengono seguite da altre pubblicazioni online. Mike Seery, responsabile dell’ ufficio informatico del gruppo Economist, ha spiegato che l’ Economist invia parte dei suoi contenuti ai blogger politici americani alla vigilia della pubblicazione del giornale ‘’e questo crea interesse e genera molto traffico il giorno dopo’’.

Hill ha aggiunto che i titoli del Trinity Mirror vengono molto usati dagli aggregatori e convogliano lettori, mentre i redattori del giornale inviano gli articoli a siti web come Digg o Reddit per  aumentare le pagine viste.

"Consideriamoli come uno strumento di marketing online", ha aggiunto.

Per realizzare il massimo aumento del potenziale traffico generato dagli aggregatori e dagli altri siti web, secondo Hill bisogna capire che gli aggregatori alla fine potrebbero indirettamente cancellare il bisogno di avere una homepage del proprio sito web.

Hill ha fatto queste riflessioni proprio nella settimana in cui il New York Times ha annunciate la fine del servizio a pagamento  sul suo sito per aumentare i visitatori diretti al sito in maniera indiretta, come i motori di ricerca e i blog.

"E non crediamo che essi (i visitatori, ndr) arrivino dalla porta principale’’, ha concluso. ‘’Dunque, se qualcuno deve arrivare al nostro sito attraverso gli aggregatori, che ce ne facciamo di quella pagina?’’

Hill ha comunque avvertito che l’ atteggiamento dei siti di informazioe nei confronti di Google potrebbe cambiare: ‘’C’ è poi forse un altro argomento, quando Google comincerà a mettere la pubblicità si Google news e cominceranno a monetizzare il nostro contenuto in maniera così diretta".