Il ritorno dei maiali volanti


Una allegra provocazione del Philadelphia Inquirer per festeggiare la crescita della propria diffusione – Un filmato un po’ insolito e una campagna all’ insegna del sorriso contro i pessimisti secondo cui “quando l’Inquirer avrà più lettori i maiali voleranno” – Ottomila copie in più rispetto all’ anno scorso

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di Matteo Bosco Bortolaso

New York – Un giornale che di questi tempi vende più copie? È come un maiale che vola: non esiste. Partendo da questa insolita premessa, il Philadelphia Inquirer, forte di una diffusione in crescita nonostante il generale trend negativo del settore, ha preparato il trailer di un presunto film intitolato “Il ritorno dei maiali volanti”.

Il video, che si può vedere su Philly.com , viene trasmesso su emittenti e cinema locali. Sono stati diffusi anche poster e locandine per celebrare il record del quotidiano della città più grande della Pennsylvania.

Altri giornali hanno rinunciato da tempo a cercare nuovi abbonati pubblicizzando se stessi: una scelta sbagliata, secondo Brian Tierney, responsabile della società editrice, la Philadelphia Media Holdings. “L’industria dei giornali – ha ammonito – deve affermarsi con orgoglio e parlare dei suoi punti di forza in maniera simpatica, dipingendo un sorriso sul volto delle persone”.

Dopo aver conquistato il Philadelphia Inquirer e il Daily News nel giugno 2006, Tierney aveva detto di voler aumentare la diffusione. La dichiarazione era stata accolta dallo scetticismo generale di alleati e concorrenti. Non a caso nel finto trailer una voce maligna dice: “Quando l’Inquirer avrà più lettori i maiali voleranno”.

Eppure è successo: dal 1 aprile al 30 settembre 2007 l’Inquirer è cresciuto nella diffusione settimanale fino a 338 mila copie, 8 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2006. Anche se i numeri possono sembrare poca cosa – equivalgono ad un incremento di un misero 2,3% – fanno balzare il quotidiano al primo posto nella graduatoria della crescita di diffusione delle cinquanta maggiori testate Usa. La percentuale del numero due è ancora più misera: 0,5%. La crescita del giornale, inoltre, conferma il trend dei sei mesi precedenti, ribaltando le gravi perdite del passato. “È la più grande crescita degli ultimi cinque anni”, dice con orgoglio il presentatore del trailer. La diffusione nel weekend, però, è calata di circa 20 mila copie.

Il Daily News, invece, cugino dell’Inquirer, ha tenuto la diffusione sostanzialmente immutata, attorno a quota 113 mila. Il filmato, comunque, parla “della prima crescita di copie vendute negli ultimi 9 anni”.

Naturalmente Philly.com, il sito dei due quotidiani, può vantare ben altri numeri, con un aumento dei lettori del 42%.

Nel frattempo il direttore per la diffusione e la distribuzione, Jim Gregory, è stato promosso a vice presidente della società editrice, ovviamente con delega alla vendita delle copie.
Gregory, assieme a Mark Frisby, altro vice presidente (quello esecutivo), proviene dal Courier-Post, giornale locale di proprietà della Gannett con sede a Cherry Hill, in New Jersey.

L’invasione dei maiali volanti ha colpito anche la redazione del giornale: gli animali rosa sono stati proiettati sulla facciata dell’edificio, con tanto di grugniti. Il grattacielo è ormai abituato a queste strane incursioni. Un precedente direttore del Daily News aveva invitato addirittura King Kong, mentre in settembre non sono mancate polemiche sulla possibilità di issare un’ape gigante per promuovere il film Bee Movie.

“Perché dovremmo prendere un onorato edificio che ospita due prestigiosi giornali e trasformarlo in un cartone animato – aveva tuonato Bob Steele del Poynter Institute – ha a che fare con i soldi? Siamo messi così male?”

Senza fornire cifre sui compensi, il presidente Tierny aveva risposto che l’ape avrebbe “dipinto un sorriso sul volto della gente”.