Francia: criminalizzati i video citizen journalist?

Il Consiglio costituzionale francese ha dato il via libera alla norma che criminalizza la ripresa o la trasmisisone di filmati di atti di violenza, da parte di persone che non siano giornalisti professionisti. Pene massime previste per i contravventori, 5 anni di carcere e il corrispettivo di quasi 100.000 dollari di multa. La legge riguarda chi è testimone di atti di violenza (non solo quelli della polizia) e li riprende, come anche chi li ridiffonde sul web. Approvata la costituzionalità, avanza così in Parlamento la proposta di legge del Ministro degli Interni Nicolas Sarkozy, mirata a bloccare la pratica in ascesa di filmare attacchi violenti per poi condividerli con gli amici. Il problema però è che il testo ha una portata ben più ampia, fino a criminalizzare l’attività di (potenziali) citizen journalist non connessi in alcun modo con chi perpetra la violenza o loro complici. Il rischio, sottolinea un rilancio di MacWorld, è che questa ed analoghe restrizioni in discussione, possano portare “alla creazione di un sistema giudiziario parallelo per regolamentare la pubblicazione di news su Internet”.