ALBANIA: LA ”TABLOIDIZZAZIONE” DI UN PAESE

Dalla propaganda di regime durante gli anni del totalitarismo alla odierna mediatizzazione della politica – Un articolo di Rando Devole su Osservatorio sui Balcani

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Ormai la mediatizzazione della politica in Albania si può considerare un processo chiuso. Il timbro finale è stato messo da alcune caratteristiche della campagna per le amministrative da poco conclusa. Gli slogan concisi, i cieli azzurri come sfondo, le bandiere sventolanti, le convention alla americana, i bambini sorridenti, i fiori multicolore, i palloncini festosi, ma anche la concezione in forma di show della presentazione dei candidati, sono stati gli indicatori più evidenti che tale messinscena era in funzione dei media. I cittadini erano la seconda mano, nel ruolo dei consumatori, così come l’ha chiaramente confermato il carattere pubblicitario dei messaggi della campagna stessa.
 
E’ così che Rando Devole – in un articolo su Osservatorio sui Balcani  –  descrive  la trasformazione dei media albanesi nel rapporto tra politica e comunicazione. Dalla propaganda di regime durante gli anni del totalitarismo alla odierna tabloidizzazione informativa e mediatizzazione della politica.

In questo modo – prosegue – la politica albanese ha definitivamente notificato il ruolo dei media in qualità di intermediari della comunicazione con il pubblico. Che le ricette della politica-spettacolo arrivino dall’Occidente non è un segreto per nessuno, anzi si può dire che i partiti cercano di accaparrarsi i consulenti migliori dell’immagine alla luce del sole, senza nasconderlo, convinti (forse a ragione) che più del “cielo azzurro con alcune nuvole bianche” che si trova ormai dappertutto, è importante la provenienza dei maghi dell’immagine.

Oltre a questo, il velo che divideva la scena (la vita pubblica) dal dietro le quinte (la vita privata) tanto per usare una metafora di Goffman, non solo si è assottigliata sensibilmente – rileva Devole – , ma è diventata trasparente. Non era mai successo che la vita privata facesse parte così tanto della lotta politica, indipendentemente dai giudizi etici personali del caso ed a prescindere dalle analisi postelettorali sull’influenza di questa o quella foto. Il fatto è che in Albania qualsiasi cosa pubblica si sta spostando gradualmente su una piattaforma mediatica, grazie anche alla forza trainante della tabloidizzazione informativa.

(L’ articolo completo è qui).