L’ ESPLOSIONE DEL DIGITALE: UNA ABBAGLIANTE CORTINA FUMOGENA?


Non esiste nessuna invisibile mano digitale che può trasformare un qualunque scritto in una buona lettura – Un articolo di Norman Solomon su Alternet (via Nuovimondimedia) – ‘’Anche le più strabilianti tecnologie digitali non possono fornire un briciolo di pensiero. Eppure, i mass media continuano ancora a paragonare le svolte digitali con quelle umane. È una posizione davvero discutibile’’.

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L’ enfasi con cui viene accompagnata in questi anni l’ avanzata del mondo digitale rischia di far perdere di vista una banale considerazione – non esiste nessuna invisibile mano digitale che può trasformare un qualunque scritto in una buona lettura. (Una considerazione che possiamo tranquillamente applicare, ovviamente, anche al giornalismo: non esiste nessuna invisibile mano digitale che può trasformare un qualunque pezzo in un buon articolo).

L’ argomento è al centro di una riflessione su Alternet di Norman Solomon* – L’esplosione del digitale: un’abbagliante cortina fumogena? (tradotta in italiano a cura di Paolo Cola per Nuovi mondi media).


Norman Solomon

Alla base di tutto l’ idea che il digitale, in sé stesso, abbia un valore intrinseco in più.

E’ quanto sta accadendo con i blog: ‘’ In questi giorni – spiega Solomon -, il fascino che i media mainstream stanno dimostrando nei confronti dei blog e dei bloggers che li frequentano sembra lasciare intendere che Internet serva principalmente a esaltare il contenuto o lo stile di ciò che vi viene scritto. È una seducente cyberfantasia. La velocità è utile, e lo stesso si può dire per i link di ipertesto e i video-on-demand; tuttavia – fortunatamente o meno, dipende dal punto di vista – non esiste nessuna invisibile mano digitale che può trasformare un qualunque scritto in una buona lettura’’.

Un paradosso fondamentale nella rapida avanzata delle tecnologie digitali – osserva ancora Solomon – risiede nel fatto che i salti quantici negli hard-disk e nei software dei computer sono stati accompagnati da un avanzamento praticamente nullo delle capacità mentali umane – ovvero, di ciò che noi chiamiamo “intuito”, “saggezza”, “compassione”. Non si può andare in un centro commerciale o in un sito internet e comprare con la carta di credito un po’ di materia grigia o una manciata di rapporti umani.

La questione dunque – aggiunge il giornalista – ‘’non è se si debba essere pro-tecnologia o anti-tecnologia. Più pertinenti sono altre domande: che senso ha tutta questa roba ipercomputerizzata?’’

E la sua conclusione è scontata: ‘’anche le più strabilianti tecnologie digitali non possono fornire un briciolo di pensiero. Eppure, i mass media continuano ancora a paragonare le svolte digitali con quelle umane. È una posizione davvero discutibile’’.

Il testo completo del suo articolo è qui .

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*Giornalista e commentatore politico. L’ultimo suo libro, ‘War Made Easy: How Presidents and Pundits Keep Spinning Us to Death’, è stato pubblicato in versione italiana da Nuovi Mondi Media col titolo ‘MediaWar. Dal Vietnam all’Iraq, le macchinazioni della politica e dei media per promuovere la guerra’.

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– Il suo blog è qui.