IL DIVARIO DIGITALE SI STA COLMANDO?


Circa la metà dei paesi identificati come poveri dall’ONU – rileva Tommaso Lombardi su Punto informatico – stanno superando il digital divide con il resto del pianeta: dal Lesotho a Samoa, ITU registra un incremento nella penetrazione degli strumenti TLC – Ma è soprattutto la telefonia mobile a trainare lo sviluppo, mentre internet incontra ancora ostacoli




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La International Telecommunication Union, agenzia speciale delle Nazioni Unite per la diffusione e lo sviluppo delle tecnologie ICT, ha presentato un rapporto sul divario digitale tra i paesi largamente informatizzati ed i paesi più poveri del pianeta. La metà dei 50 paesi identificati come “poveri” dall’ONU ha raggiunto un livello considerato soddisfacente di teledensità, calcolata in base alla penetrazione della telefonia mobile e di altri apparecchi di comunicazione.
Lo rileva – in un articolo su Punto Informatico Tommaso Lombardi – spiegando che

‘’è proprio la telefonia mobile a trainare la riscossa dei paesi meno fortunati. “Il settore cresce in maniera considerevole”, ha dichiarato Cosma Zavazava, direttore dell’ufficio ITU per i paesi in via di sviluppo, “ed abbiamo registrato una crescita annuale dell’82% nel periodo di riferimento 2000-2005″. Le linee fisse continuano a crescere a ritmi lenti, spesso ostacolate dall’asprezza delle zone rurali di certi paesi: in questo caso, l’incremento annuale è pari al 12%’’.

Anche Internet prende piede – aggiunge Lombardi -, sebbene la crescita non sia particolarmente brillante. Alcuni paesi hanno superato un indice di penetrazione del 5%, uno degli obiettivi del programma d’assistenza ITU per il Terzo Mondo. Una fetta pari al 5,4% della popolazione di Maldive, Capo Verde, Togo e Senegal ha finalmente accesso alla Rete. La quasi totalità degli abbonamenti Internet, specialmente in Senegal e nelle Maldive, utilizza connessioni a banda larga.

I più grandi ostacoli che Internet incontra nei paesi in via di sviluppo sono tre: il costo delle strutture di comunicazione con il resto del Mondo, come dorsali internazionali e cablature; situazioni politiche locali spesso traballanti, che tengono alla larga gli investitori; scarsa cooperazione tra organismi nazionali e transnazionali.

Nei prossimi cinque anni, ITU rafforzerà la propria azione assistenziale nei confronti dei paesi poveri: a livello politico, promuovendo lo sviluppo di policy appropriate all’industria ICT, così come a livello economico, grazie a finanziamenti mirati’’.